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"In corrispondenza con la crisi del Positivismo, movimento "maschile" per eccellenza, si assiste - dal Decadentismo in avanti - al potenziamento più o meno conscio, in tutte le espressioni artistiche, dell'elemento "femminile". L'intimismo, la sensitività, il misticismo, e quel peculiare gusto estetico che induce l'anima (più che l'animo) a soffermarsi sulle sfumature più sfuggenti e su tutte le (im)percettibili manifestazioni del mistero - ciò che, insomma, certuni amano chiamare "il lato oscuro della luna" -, sono queste qualità, eminentemente femminili, a caratterizzare marcatamente la poesia del nostro secolo: una poesia tutta lampi, illuminazioni, timori e tremori, spesso ripiegata su se stessa e rivolta agli strati più nascosti dell'io, a quel mondo dell'inconscio che Freud denomina appunto ambiguamente "il regno delle streghe". Non bisogna dunque stupirsi della copiosa rappresentanza femminile nel panorama poetico del Novecento: sono forse proprio loro, le donne, ad esprimere con voce via via più sicura lo spirito dei tempi nuovi" (tratto dalla Presentazione di Silvio Raffo).